Mia Intervista integrale a Michale Graves.


Io e Michale Graves, ex cantante dei Misfits, dei Graves ed ottimo solista, abbiamo un'amicizia di luuuunga data. La prima volta che ci siamo conosciuti è stato nel 1997 in Connecticut, dopo un concerto dei Misfits. Dal 2009 al 2012 sono stato suo assistente personale e da quest'anno sono il suo tour manager ed assistente personale per l',Europa. E bassista negli show acustici nel vecchio continente. Siamo stati compagni di serate, surfate, lanci, visite a casa, ed ultimamente ho visto che è stato protagonista di una polemica che non meritava. Unico tra tutti, mi ha rilasciato un'intervista che ho passato a Rolling Stone, sperando che venga pubblicata come mi venivano pubblicate le interviste in passato e che il mio nome non sia nella blacklist per una storia successa ormai 7 anni fa a mia moglie. Quello che andrete a leggere sono le uniche parole che Michale Graves ha rilasciato a proposito di tutte le polemiche. Ovviamente se verrà pubblicata da RS toglierò questo post dal blog.... Nel frattempo ho voluto scriverla, un po' più personalizzata.


Buongiorno Michale,

Anzitutto grazie per il tempo che ci stai dedicando con questa intervista. Sappiamo che dopo il tuo ultimo post su instagram e la cancellazione di alcune date c'è stato un po' di scompiglio in casa Graves. Volevo iniziare parlando di una cosa che non c'entra nulla con il gossip. Leggendo il tuo sito, e soprattutto le tue cronache di "Fema Region", interesante misto tra diario, racconto e cronache da un futuro distopico, è spesso presente tra le righe una sorta di preoccupazione per la situazione internazionale legata al covid, preoccupazione che poi si può vedere nei tuoi concerti con la figura dell' "Uomo Maschera a Gas" e nei tuoi testi. Questa preoccupazione è legata al tuo recente essere diventato per la terza volta padre, alle ripercussioni che hanno avuto le misure anti covid sulla tua vita artistica, a cosa?

Beh, innanzitutto vi è da dire che il covid, oltre che una grande preoccupazione per il futuro - soprattutto delle mie figlie - ha avuto anche enormi ripercussioni economiche sulla mia vita di tutti i giorni. Quello che più mi ha negativamente colpito all'inizio è stato quanto questo nuovo virus, mai visto e conosciuto, abbia mandato a puttane  la società, e soprattutto gli Stati Uniti, la mia comunità, la mia vita, per una situazione non presa troppo in considerazione dai nostri governanti. È stata una minaccia esistenziale che non potevamo vedere o sentire, ma di cui vedevamo, soprattutto in America, gli  effetti. Quando ho visto il governo cinese chiudere Beijing ho iniziato a pensare che stesse per iniziare un problema di portata mondiale. La mia principale preoccupazione era che un virus trasmissibile via aerea con un elevato tasso di mortalità diffuso nella popolazione avrebbe causato una situazione di caos, ed è quello che poi è successo, e forse non è un caso che in questo periodo storico sia accaduto questo avvenimento: come ricordavi tu, sono padre di tre bambine, di 3, 9 ed 11 anni, di cui mi devo prendere cura e che devo proteggere, e nonostante il virus si sia poi dimostrato meno letale del previsto, ha comunque raggiunto i suoi obiettivi, tra cui dividere la mia amata America quasi sino al punto di una guerra civile per come è stato usato politicamente. Queste cose le vedo quodianamente e sono preoccupato per le mie figlie ed il mio paese perché vedo e capisco come questo virus venga utilizzato per fare diventare realtà una società distopica posseduta e controllata da giganti corporazioni e mega multinazionali e dall'elite dominante, composta dai peggiori demoni che possiate immaginare, che odiano la nostra umanità e la nostra libertà. Mi terrorizza che ci sia una forma di potere che vuole insegnare alle mie figlie che il mondo esterno è tossico. Che devono stare lontani dai loro amichetti e compagni di classe. Che ogni movimento debba essere calcolato e predeterminato: barriere di plastica e mura per tenerci separati gli uni dagli altri... Coprendoci i volti.

2) Sempre leggendo le tue cronache della Regione di Fema, sul tuo sito www.michalegraves.com, e conoscendo il tuo amore per il cinema, mi sono venute in mente le atmosfere del film di Alfonso Cuaron "I figli degli Uomini" con Clive Owen, ed il film di John Hillcoat e Conan McCarthy "The Road". I tuoi riferimenti all'inverno, agli spazi vuoti, ai pochi personaggi che abitano questi scenari, sono un modo piuttosto triste per descrivere il mondo in cui viviamo... Se potessi fare una fotografia, una immaginaria polaroid, che descriva il tempo che stiamo vivendo, cosa raffigurerebbe questa fotografia?

M: Sarebbe una fotografia in cui il mondo viene dipinto grigio come nella descrizione dei tempi che corrono e che riporto sulle mie Cronache. Sarebbe l'immaginario e la fotografia che ho usato per il mio " Beginning of the end tour". Ho usato quel tour per introdurre i miei personaggi che porto in tour, come il Gas Mask Man. Una metafora per la tossicità del mondo in cui viviamo. Canzoni come Zombie parlano esattamente di ciò cui stiamo proprio ora assistendo: "...un laboratorio segreto...morte nera dalla storia...replicando il tuo RNA...lasciandoti blu e violaceo per la carenza d'ossigeno...devo stare sognando...come un'invasione aliena in un b-movie....zombie!"


3) Tu Michale, fin dai tempi dei Misfits ai tuoi encore con i Marky Ramone's Blitzkrieg, sei sempre stato un artista molto poliedrico, capace di usare sia la musica come le parole, descrivendo spesso il tuo pensiero in una maniera molto metaforica. Ma quando parli fuori dalle canzoni sei sempre stato molto diretto nelle tue analisi sociali, ed in alcune di esse sei andato molto a fondo. Talmente a fondo, direi, da rischiare di essere frainteso da qualcuno, od osteggiato da altri, ma non hai mai avuto paura di dire il tuo pensiero, sia in maniera metaforica che diretta. Mi riferisco ad esempio alla tua critica di settore su questa crisi economica: alcuni ti hanno criticato dicendo che come musicista famoso non devi certo avere problemi di soldi.

M: Ricordo l'intervista cui ti riferisci! Dicevo qualcosa come "tutti i piani che avevo sono ora cambiati o incerti. Il mondo è a rovescio. Il mio lavoro se n'è andato. Non c'è nessuna buona-uscita per chi fa il mio lavoro". E' vero: tra tour, scrivere musica, tenere contatti, creare sempre qualcosa di nuovo noi artisti lavoriamo fino 18 ore al giorno. Io faccio parte di una massa di persone " self employed", lavoratori indipendenti, lavoratori dello spettacolo, lavoratori spesso part time, a contratto singolo, senza alcuna garanzia. Ci sono 57 milioni di lavoratori come me in America, rappresentiamo più di un terzo della popolazione lavorativa e muoviamo un trilione di dollari in entrate, ma non abbiamo alcuna protezione o beneficio che hanno semplici impiegati o anche piccoli imprenditori o proprietari di negozi. Non abbiamo alcuna assicurazione medica. Niente. Noi non siamo stati inclusi nel pacchetto di aiuti discusso al congresso. Sono un clown in un circo e devo difendere i miei pochi diritti. Tutto questo è ridicolo. (Non proprio le parole ci si aspetterebbe da un "nazi", ndr.)

4) Dalle tue risposte, ma anche dalle parole che posso ascoltare dai tuoi testi, quando ho letto del casino bestiale scatenato dal tuo post su instagram in cui ti definivi uno "sciovinista occidentale" e parlavi di lottare per un mondo nuovo, sinceramente non ho capito tutte le polemiche nate (addirittura alcuni locali in Germania hanno cancellato le tue date): addirittura chi ti definisce un American Nazi o un suprematista bianco. Sinceramente appena letto il post mi erano ritornate in mente le tue cronache da Fema, sciovinismo come un termine quasi teatrale in un contesto in cui hai sempre comunque giocato un po' con le parole. Credo sinceramente che un Michale Graves sia sempre stato troppo poliedrico per essere catalogato, al di la' del fatto di essere sempre stato un po' conservatore, sia per motivi tuoi ideologici sia per motivi di continuità familiare.

M: Neppure a me piace essere catalogato, e sinceramente quel post su instagram doveva essere anche un po' ironico, per come è nato. Il problema di internet è che si rischia sempre di essere fraintesi, soprattutto quando ti ritrovi a dover esprimere in poche parole un pensiero molto articolato. Ho sempre odiato anche io le catalogazioni, e se devo essere catalogato non è certo come "nazi" o "suprematista bianco", ma scherziamo? Da quando? Come è possibile pensare che dal nulla, io che sono sempre stato chiaro e diretto in quello che dico e faccio, diventi tutto d'un tratto un nazista o un razzista? Se proprio devo essere messo in una categoria, mi definisco un "cristiano rinato" (branchia del cristianesimo che utilizza il battesimo come sacramento da ripetere in età adulta per "rinnovare i voti", ndr.) non certo una persona di estrema destra. Il problema risiede nell'uso che i media hanno fatto di una parola come "sciovinismo", intendendolo come sessismo o comunque come termine negativo. A dire la verità, se si va a vedere nel dizionario Webster da noi in uso nelle scuole, sciovinismo è identificato in due modi: "cieco o eccessivo patriottismo, ad esempio fervente nazionalismo (da me inteso come sentimento di amore per la propria terra e le sue radici), oppure "attaccamento ad un luogo o gruppo di persone cui una persona appartiene o è appartenuta, ad esempio " sciovinismo regionale". In quel momento mi sentivo particolarmente patriottico, è stato un post scritto di getto, e si vede. Il trucco dei media, controllati dalle multinazionali e dai poteri forti, è stato quello di rendere il termine "sciovinismo" paragonabile a "sessismo" e "patriottismo" equivalente a "suprematismo bianco". Ma io non posso farci niente se la gente accetta di cadere in questo giochino d'ignoranza e non approfondisce il vero significato delle parole. Io amo la mia Nazione ed i principi su cui è nata. Libertà e giustizia per tutti. Legge ed ordine. Medesime opportunità per tutti perché siamo stati tutti creati da uno stesso Dio, con determinati inalienabili diritti dati noi non dall'uomo ma da Dio stesso. Alcuni di questi includono il diritto alla vita, alla libertà ed alla ricerca della felicità durante la vita che ci è stata data. E riguardano TUTTE le persone. Il linguaggio (dalla Torre di Babele in poi) è stato usato come un arma ed un mezzo per dividere, non per unire, e di conseguenza per far dire e fare alle persone cose che altrimenti non farebbero o direbbero. E questo è un problema. Osservare cosa è successo a me, nel mio microcosmo, è capire cosa sta succedendo nel macrocosmo in cui stiamo vivendo, e non solo in America, ma in tutto il mondo.



5) Tornando al minimalismo di cui parlavamo prima ed all'arte in generale, credo che parlando con te non possiamo evitare di parlare della tua altra grande passione: il cinema. Al di là del fatto che ti ho da poco visto nel film del 1999 di George A. Romero, indiscusso maestro dell'horror, "Fiend without a face" e del fatto che poi George A. Romero, e questa è una curiosità per appassionati, fu il regista del vostro video di Scream (che fu registrato in Canada e cui tu "desti buca" al primo giorno delle registrazioni e fosti sostituito all'ultimo da una controfigura per la prima giornata, ma di questo ne parleremo in un'altra intervista perché credo ci sia sotto una storia interessante, come in altri aneddoti che ti riguardano..), un video di alta qualità e che vanta più di 40 milioni di visualizzazioni su YouTube. Anche tu hai realizzato alcuni cortometraggi e film indipendenti come, ad esempio, "Zombie", " Mezzo umano" o "vagabondo", solo per citarne qualcuno. Vuoi parlarci di questa passione? Quando è diventata importante per te? Hai qualche progetto in cantiere, a tal proposito?

Graves: Adoro i grandi film come quelli che hai citato, adoro il cinema in generale... L'intero processo che c'è alle spalle di una pellicola è assolutamente magico per me, farne parte mi fa sentire vivo. Ho iniziato davvero presto a pitturare sceneggiature e "comics"... Non ottimi senz'altro, i primi li feci già alle scuole primarie, ma erano comunque piccole sceneggiature di film con trama e personaggi. Ho sempre smanettato con la cinepresa, il montaggio, fatto lavori più o meno riusciti, e dopo tutti questi anni, 25 a dirla tutta - ed iniziano a sentirsi, di carriera musicale, credo che il mio futuro avrà e non ho paura di rivelarlo, probabilmente una svolta in senso cinematografico. Anche musicalmente. Ad esempio in questo periodo sto ultimando il mixaggio del mio prossimo album solista, che sarà pronto a novembre, ed al contempo sto pensando di fare per la prima volta qualcosa di veramente grande, che unisca le mie due passioni: un concept, che da un lato sia un cortometraggio sul dietro le quinte della produzione di un CD: dallo scrivere le canzoni, al provarle e riprovarle in studio per trovare la linea finale che più ti entusiasma, passando per le registrazioni delle varie takes, fino al mixaggio ed al mastering finale. Al contempo sto pensando di fare una serie di video per ogni brano, video non fini a se stessi ma continui tra loro, proprio come un concept ma visivo, e che vada alla fine a creare una serie di cortometraggi se non, e sarebbe il mio progetto più ambizioso, un vero e proprio film, e che tutto il materiale audio e video venga presentato sotto forma di cofanetto, magari con anche qualche schizzo, come quelli che facevo a scuola: il CD con i brani, un CD con alcune takes interessanti incise in studio e messe da parte, un po' come i bonus nelle ristampe degli album solisti di Sid Barret, un DVD con il making of del CD ed il dietro le quinte, un DVD con i video semplici ed un DVD con il film finale con l'album come colonna sonora. Sto pensando di fare anche due lungometraggi... Potrei fare un po' di brainjamming e vedere cosa salta fuori. Sarebbe un film musicale in cui verrebbero rappresentati uno ad uno anche i vari personaggi che popolano il mondo di Michale Graves: lo Spaventapasseri, lo Scheletro Perduto, L'Uomo Maschera a Gas, il Cowboy, personaggi che i miei fan hanno imparato a conoscere dalle mie canzoni e dai miei spettacoli. Un po' Sci-Fi, un po' distopia, un po' un incrocio tra Star Wars e Creepshow. Qualcosa di senz'altro malato. Se avrò mai il budget per creare il film così come l'ho in mente, sarà il mio prossimo, definitivo progetto. Forse un punto di partenza per qualcos'altro a livello di vita artistica. Ma sarebbe veramente costoso, ed io non sono certo ricco come molti pensano. Ho anche scritto una sceneggiatura che sto sviluppando un po' alla volta per una commedia chiamata "La Fattoria dei Serpenti". Probabilmente farò questo film per primo, un po' per affinare ulteriormente le mie tecniche a 360 gradi, un po' perché il budget che occorrerebbe è molto più realistico del mio concept film. Ho anche questa FANTASTICA idea per uno spettacolo di marionette che sto sviluppando da anni e che sarà molto divertente da fare.

6) Avevo ben notato che c'era qualcosa in ballo circa la parte cinematografica della tua vita artistica. Dopotutto, non è un segreto che siamo amici da quasi un ventennio anche nella vita reale... Ed è per questo che sono a conoscenza di alcune cose, come ad esempio del rapporto speciale che da sempre ti lega ai tuoi fans. Ho avuto la fortuna di essere testimone, ad esempio, di un concerto a Providence, Rhode Island, con i Misfits (era il 1997 mi pare) quando, per ripagare i fan della lunga attesa fuori dai cancelli del locale sotto la neve al gelo, avete suonato per più di quattro ore, terminando la serata con una sorta di open mic. Ogni tuo fan quando ti incontra resta a parlare ore con te, e spesso ha aneddoti particolari da ricordare che vi riguardano protagonisti insieme. Non ti sei mai tirato indietro ad un meet'n'greet, non hai mai guardato un orologio... Quando sei con i tuoi fans si ha l'impressione che vi conosciate da una vita, e questo è un elemento che ricordano tutti quelli che hanno scambiato anche due parole con te.

Graves: Una cosa davvero importante nella carriera di un artista è l'amore per i tuoi fans, e la tua inevitabile connessione con loro. Inevitabile perché quando ti trovi ad incidere, sopratutto musica e testi scritti da te su melodie scritte da te, hai messo parte della tua anima nei brani, ed il tuo fan è entrato in connessione con la tua anima, ha saputo cogliere una parte di te... È una connessione mistica quella che si crea tra artista e fan. Anche l'etimologia della parola stessa lo sottolinea. Trovare un fan per me è come trovare, non so, un familiare, qualcuno con cui sei particolarmente legato come se ci si conoscesse da anni anziché da minuti: fateci caso. E' difficile spiegare il rapporto che ci unisce, ma io li sento molto intimi. E credo questo forse traspaia, perche anche io leggo i commenti insomma, anche a me fanno piacere. Non c'è un fan leggendo i commenti ad un nuovo video, e non ricordi questa o quella volta ce ci siamo incontrati, e quanto tempo abbiamo parlato. Ed è bellissimo. A volte provo cosi tanto amore per l'umanità che a fatica riesco a trovare un equilibrio: mi disorienta. L'anima riempie realmente gli spazi che ci separano. E quello che possiamo fare noi è trovare il modo di aiutare il prossimi regalandogli qualcosa. Il tempo ed un paio di orecchie per ascoltare è un buon punto d'inizio.

Io e Michale in Francia per l'ultima intervista a Rolling Stone (finora)

Mi piacerebbe chiudere su una nota personale. A causa del covid abbiamo, e forse dovremmo ancora, sperimentato il lockdown, uno stravolgimento totale della nostra vita di tutti i giorni. Come ha vissuto il lockdown Michale Graves? E facendo un piccolo viaggio nel tuo io, quali sono stati i tuoi più profondi e mai rivelati pensieri?

Graves: Vivo in una piccola fattoria nello stato rurale di New York. Allevo capre, galline ed anatre. Ho un grande giardino con frutta e vegetali. La mia casa è su 60 acri di terreno circondata da 1.000 acri di proprietà dello Stato sulle montagne di Catskill. La mia casa è piccola e, per essere americana, piuttosto vecchia: è stata costruita ai primi dell'800, dopo la prima grande guerra civile. È vecchia e scricchiolante come potete immaginarla. Ma è casa, e la amo. Non ho bisogno di molto. La mia vita non è cambiata molto, viste le mie responsabilità nelle cose quotidiane di una fattoria. In effetti avere una casa cosi e vivere isolati ed in mezzo alla natura è una situazione ottimale in situazioni come questa, ed è la ragione principale di questa mia scelta "survivalista": volendo, sono completamente autonomo, vivo alla vecchia salutare maniera e sto bene così. I miei pensieri più profondi riguardano le mie figlie, tenerle al sicuro, tenendole anche al riparo dalle esagerazioni soprattutto politiche di cui l'uomo è capace, basando una società sul profitto e sulla repressione. Dal momento in cui non dovevo andare in tour, con tutti i guai a livello economico che ciò ha portato, ho avuto molto tempo per pregare e pensare a come dare il mio contributo per migliorare la società, e fare in modo che ciò per cui i nostri antenati hanno dato la vita, ovvero la libertà, non sia stato invano. Ed ovviamente, ho composto molto!

Conoscendoti non lo metto in dubbio. Contento anche che non ci siano state ripercussioni gravi per il tuo fermo in Texas (Michale è stato processato per possesso di hashish) ti aspetto in Italia, dove credo ci farai presto visita, appena finito questo periodo.

Graves: certamente! Verrò in Italia e credo suonero' qualche data anche al sud, il mio manager per l'Europa renderà noto i locali appena finito questo periodo grigio. Adoro l'Italia, paese in cui ho molti amici ed in cui ricordo alcune serate davvero punk, finite a suonare i campanelli alle due di notte.... (Non preoccuparti Michale, ce lo teniamo per noi!)




Intervista: Marzio Dal Monte

Foto di proprietà di Marzio Dal Monte

Per info su tour di graves: marziodalmonte@gmail.com

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